
Per mezzo secolo, dal 1947, quando fu nominato parroco del rione S. Nicola, fino alla sua morte il 7 febbraio 1992, non c'è stata attività sociale e politica nella città di Mondragone che non portasse l'impronta di Monsignor A. Fantini, non c'è stata realizzazione senza il suo contributo. Umile, discreto con il suo impegno e con la sua generosità, determinava la riuscita di ogni iniziativa, eclissandosi nel momento del trionfo. Operato, dunque, ispirato a una grande modestia, ma nel contempo a una salda fermezza e tenacia, che si estendeva dalle attività religiose a un continuo operare in campo sociale.Nei primi anni del dopoguerra fu un grande sostenitore della Democrazia Cristiana, allontanandosi dai costumi del tempo, che vedevano i parroci sostenitori delle classi al potere.Ispirandosi ai principi di unità solidarietà, carenti nella società mondragonese, caratterizzata da divisioni fra i vari gruppi sociali, si adoperò per far nascere movimenti cristiani, dall'Azione Cattolica ai Sindacati dei lavoratori, quale quello degli agricoltori e degli artigiani.
La preparazione culturale, unita all'esperienza dei vari problemi della vita religiosa e sociale, lo portò a considerare come obiettivo primario lo sviluppo dell'economia locale e in tale ottica si adoperò per l'introduzione di industrie nel nostro territorio, fino alla costruzione dell' IDAC-FOODS. Successivamente s'interessò per l'aggiornamento tecnico degli agricoltori e degli artigiani e per la creazione di una "Cassa rurale ed artigiana", vedendo in essa una più facile fonte di credito, dunque uno strumento essenziale per lo sviluppo economico.
Nel 1947 fondò la sezione mondragonese dell'ACLI, nel 1950 promosse la fondazione della sezione della Coltivatori Diretti, organizzazioni che hanno avuto una profonda incidenza sulla formazione sociale e politica della società mondragonese. A lui si deve anche la fondazione dell'Associazione cattolica artigiani e dell'Associazione cattolica commerciati italiani.
Con la sua capacità e volontà di andare fino in fondo alle cose, anche le più difficili e gravose, favorì la diffusione dell'Istruzione della nostra città, considerandolo un settore sociale di valore strategico e iniziò col realizzare in parrocchia una scuola popolare il CIF (Centro Italiano Femminile), che organizzava corsi di doposcuola e interventi di refezione per ragazzi indigenti.
Successivamente con la ripresa della scuola pubblica, si adoperò per l'istituzione della scuola di "Avviamento Professionale" e per la "Scuola Magistrale", che fu istituita come sezione staccata di Marcianise e a cui mise a disposizione i locali della parrocchia, considerando la sua importanza, per un futuro sbocco occupazionale.
Attività nel sociale che non ha fatto trascurare a don Fantini quella religiosa, che con profonda preparazione contribuì ad affermare e ad approfondire nell'interà città. A lui si deve il primo restauro della cappella del Belvedere, del quadro di M S.S. Incaldana e della sua incoronazione, avvenuta nel 1954, in forma solenne, con una cerimonia officiata dal Cardinale Mimmi, Arcivescovo di Napoli.
Non si può non menzionare un'altra attività a cui il nostro benemerito ha dedicato tutto il suo impegno quale la direzione dell'Ufficio catechistico Diocesano e nell'esercizio di tale funzione, con l'assenso del Vescovo, l'interessamento per l'instituzione presso la Diocesi, dell'Istituto di Scienze religiose, per la formazione di specialisti inseriti nella realtà della pastorale Diocesana.
Attività tutta che ha permesso a Monsignor Fantini di realizzare opere, da cui si evince la sua attitudine e il suo impegno a venire incontro ai bisogni materiali e morali dei suoi concittadini e che resteranno nel tempo a ricordo del suo zelo apostolico e della sua attività caritatevole.
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