sabato, dicembre 03, 2005
venerdì, dicembre 02, 2005
I "cortili" di San Nicola
Il Casale di San Nicola sorse verso gli inizi del 1300 a causa della sempre maggiore necessità di coltivare i terreni della pianura. I Casali circondavano il nucleo abitativo centrale di Mondragone racchiuso da mura fortificate che si raccoglieva intorno ad una piazzetta (oggi denominata Umberto I). Tale abitato centrale aveva quattro porte che conducevano a Nord al Casale di Sant'Angelo; ad ovest, "porta di mare" che conduceva al litorale; a sud, la "portella" conduceva in aperta campagna verso l'attuale strada Domitiana; mentre la porta S. Nicola conduceva all'omonimo Casale. Fuori dalla porta di S. Nicola, vi erano gia diverse abitazioni, poco più avanti continuando sulla stessa strada vi era il Casale di San Nicola.
Tutte le abitazioni del territorio di Mondragone erano costruite in pietra e tufo; le strade erano piane e fangose, quasi tutto il territorio si presentava pianeggiante con zone paludose. In piena età feudale Mondragone fu soggetta a varie dominazioni. La vita non era facile per la popolazione che lavorava sodo la terra, mentre il guadagno andava tutto ai feudatari. Nel 1447 l'imperatore Alfonso I d'Aragona ordinò un censimento in tutto il Regno. Anche Mondragone ebbe il suo primo censimento che fu fatto con la distinzione in fuochi (famiglie): la Borgata Mondragone contava 200 fuochi, il Casale Sant'Angelo 138, il Casale San Nicola 128.
Nel Casale di San Nicola i 128 fuochi erano raggruppati a seconda del numero delle famiglie. Vivevano in dieci ampi cortili, detti "curtiglie", in cui si realizzavano determinati aspetti della vita in comune riguardanti le strutture di prima necessità, quali il forno, il pozzo con l'attiguo lavatoio, i servizi igienici e lo spazio dove venivano svolte le attività legate al mondo agricolo in particolare l'immagazinamento del grano, degli ortaggi specialmente dei legumi, la produzione dell'olio e dello straordinario vino Falerno già apprezzato dai Romani che poi il Barone Falco avrebbe rivalutato reimpiantando massicciamente il vitigno "primitivo".
Già don Fantini nella festa patronale della Parrocchia promosse innumerevoli iniziative per riscoprire il mondo straordinariamente aggregante delle "curtiglie": luogo di dialogo, di condivisione dei pesi e delle gioie del quotidiano, delle feste nuziali e del pianto dei funerali, della preghiera e del canto popolare unito alle scenette comiche sui fatti della cronaca quotidiana per alleviare la drammaticità dei duri tempi bellici; insomma, quel mondo pieno di poesia che Matilde Serao, Verga, Pirandello, De Filippo, De Curtis hanno cercato di rendere nelle loro opere che ha nell'evocazione narrativa del racconto orale la potenza vitale della relazione faccia a faccia inesistente oggi nelle squallide serate dinanzi alla TV. 
offrono; il verde dei giardini, gli angoli con i pozzi ed i forni rendono un potere evocativo che sembra aver fermato il tempo ed è nostra intenzione incrementare iniziative socio-culturali e folkloristiche. 
sabato, ottobre 29, 2005
Come contattarci
Comunità Parrocchiale di San Nicola
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Centro Tabor
Servizio di Pastorale Diocesana Giovanile e Vocazionale della Diocesi di Sessa Aurunca (CE).
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Progetto Pastorale Parrocchiale 2006/2008
Il presente progetto è in fase di elaborazione, quindi, sarà pubblicato per intero prossimamente. Nel frattempo è possibile visualizzare e/o scaricare il Progetto Pastorale Parrocchiale parziale.
Visualizza Progetto Pastorale Parrocchiale 2006/2008
Catechesi
- sabato alle 15.30 da settembre a giugno.
Incontro ragazzi 11/13 anni
- sabato alle 16.30- mercoledì alle ore 19.00 (per la preparazione alla Cresima)
Incontro giovani 14/18 anni
- mercoledì alle ore 19.00 (per la preparazione alla Cresima)
- ogni sera dalle 19.00 alle 21.00 al - Club don Bosco
Incontro giovani 18/35 anni
- domenica alle ore 20.00
- accoglienza "non stop" Centro Tabor per la PG
Catechesi per le Famiglie
- giovedì alle ore 20.00 adorazione
- venerdì alle ore 18.30 catechesi biblica
Catechesi Prebattesimale
- sabato alle ore 19.00
Corso Prematrimoniale
- sabato alle ore 20.00
Orari celebrazioni
- ore 08.00 ::: Recita delle Lodi *
- ore 18.00 ::: Celebrazione Eucaristica
Festive
- ore 08.00 ::: Celebrazione Eucaristica
- ore 11.00 ::: Celebrazione Eucaristica
- ore 18.30 ::: Celebrazione Eucaristica
* ogni giovedì giornata di adorazione Eucaristica: dopo le Lodi del mattino esposizione dell'Eucarestia.
- ore 17.00 ::: rosario
- ore 20.00 ::: adorazione per le Famiglie
*ogni venerdì dopo la messa vespertina catechesi per gli adulti ed Azione Cattolica.
La Cappella di S. Maria del Carmine e l’omonima Congrega
Sopra l'Altare c'è una nicchia in cui è custodita la statua della Madonna e sulle pareti sono ancora visibili lapidi a memoria dei defunti, che venivano seppelliti nelle Chiese o nelle Cripte, prima dell'Editto Napoleonico, con il quale i Cimiteri furono destinati all'inumazione dei defunti. Lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti durante la reggenza di Monsignor A. Fantini che ha curato anche la conservazione degli arredi sacri, tra cui un manto mariano, uno stendardo, un gonfalone proprio della Congrega. La Confraternita ha un proprio Statuto, approvato con regio assenso, in seguito a una regolare richiesta, inoltrata dai Confratelli al Cappellano Maggiore del Regno in data 28 Giugno 1777.Successivamente aggiornato dall'Autorità Ecclesiastica, lo Statuto è costituito da sei capitoli contenenti le norme riguardanti la vita spirituale degli iscritti, l'amministrazione, l'elezione del Priore e degli assistenti. I festeggiamenti religiosi in onore di S. Maria del Carmine, sono tenuti ogni anno il 16 luglio e attualmente, con il nuovo parroco don Lorenzo Langella, la festività liturgica è stata affiancata dalla festa patronale in onore di S.Nicola, organizzata con manifestazioni culinarie e socio-culturali: degustazione di prodotti tipici nei portali più antichi del rione, manifestazione canora, mostra fotografica, ispirata agli usi e ai costumi locali, tra la fine dell'ottocento e la prima metà del novecento e una mostra di pittura organizzata nei locali della Parrocchia.Festeggiamenti che si collocano nell'ambito del cammino di fede che la Comunità percorre e che hanno coinvolto l'intera città, contribuendo a far riscoprire con entusiasmo le proprie tradizioni storiche e a rafforzare nei fedeli il culto per la Madonna del Carmelo.
L'operato di Mons. A. Fantini nella realtà sociale e politica

Per mezzo secolo, dal 1947, quando fu nominato parroco del rione S. Nicola, fino alla sua morte il 7 febbraio 1992, non c'è stata attività sociale e politica nella città di Mondragone che non portasse l'impronta di Monsignor A. Fantini, non c'è stata realizzazione senza il suo contributo. Umile, discreto con il suo impegno e con la sua generosità, determinava la riuscita di ogni iniziativa, eclissandosi nel momento del trionfo. Operato, dunque, ispirato a una grande modestia, ma nel contempo a una salda fermezza e tenacia, che si estendeva dalle attività religiose a un continuo operare in campo sociale.Nei primi anni del dopoguerra fu un grande sostenitore della Democrazia Cristiana, allontanandosi dai costumi del tempo, che vedevano i parroci sostenitori delle classi al potere.Ispirandosi ai principi di unità solidarietà, carenti nella società mondragonese, caratterizzata da divisioni fra i vari gruppi sociali, si adoperò per far nascere movimenti cristiani, dall'Azione Cattolica ai Sindacati dei lavoratori, quale quello degli agricoltori e degli artigiani.
La preparazione culturale, unita all'esperienza dei vari problemi della vita religiosa e sociale, lo portò a considerare come obiettivo primario lo sviluppo dell'economia locale e in tale ottica si adoperò per l'introduzione di industrie nel nostro territorio, fino alla costruzione dell' IDAC-FOODS. Successivamente s'interessò per l'aggiornamento tecnico degli agricoltori e degli artigiani e per la creazione di una "Cassa rurale ed artigiana", vedendo in essa una più facile fonte di credito, dunque uno strumento essenziale per lo sviluppo economico.
Nel 1947 fondò la sezione mondragonese dell'ACLI, nel 1950 promosse la fondazione della sezione della Coltivatori Diretti, organizzazioni che hanno avuto una profonda incidenza sulla formazione sociale e politica della società mondragonese. A lui si deve anche la fondazione dell'Associazione cattolica artigiani e dell'Associazione cattolica commerciati italiani.
Con la sua capacità e volontà di andare fino in fondo alle cose, anche le più difficili e gravose, favorì la diffusione dell'Istruzione della nostra città, considerandolo un settore sociale di valore strategico e iniziò col realizzare in parrocchia una scuola popolare il CIF (Centro Italiano Femminile), che organizzava corsi di doposcuola e interventi di refezione per ragazzi indigenti.
Successivamente con la ripresa della scuola pubblica, si adoperò per l'istituzione della scuola di "Avviamento Professionale" e per la "Scuola Magistrale", che fu istituita come sezione staccata di Marcianise e a cui mise a disposizione i locali della parrocchia, considerando la sua importanza, per un futuro sbocco occupazionale.
Attività nel sociale che non ha fatto trascurare a don Fantini quella religiosa, che con profonda preparazione contribuì ad affermare e ad approfondire nell'interà città. A lui si deve il primo restauro della cappella del Belvedere, del quadro di M S.S. Incaldana e della sua incoronazione, avvenuta nel 1954, in forma solenne, con una cerimonia officiata dal Cardinale Mimmi, Arcivescovo di Napoli.
Non si può non menzionare un'altra attività a cui il nostro benemerito ha dedicato tutto il suo impegno quale la direzione dell'Ufficio catechistico Diocesano e nell'esercizio di tale funzione, con l'assenso del Vescovo, l'interessamento per l'instituzione presso la Diocesi, dell'Istituto di Scienze religiose, per la formazione di specialisti inseriti nella realtà della pastorale Diocesana.
Attività tutta che ha permesso a Monsignor Fantini di realizzare opere, da cui si evince la sua attitudine e il suo impegno a venire incontro ai bisogni materiali e morali dei suoi concittadini e che resteranno nel tempo a ricordo del suo zelo apostolico e della sua attività caritatevole.
La Storia della Parrocchia di San Nicola
ragone, in provincia di Caserta. La città si estende dalla costa del mar Tirreno fino alle pendici del monte Massico e sorge in quel sito in cui ancora oggi si possono ammirare i resti dell'antica città, chiamata Sinope dai Greci e Sinuessa dai Romani. Ruderi che testimoniano la sua storia gloriosa, difatti l' ubicazione fra mare e monti, le acque sulfuree e i particolari prodotti della sua terra l'hanno resa nel corso dei secoli, oggetto di conquista da parte di vari popoli, dai Greci ai Romani, dai Longobardi ai Normanni.In questa città la storia della Parrocchia di S. Nicola, a
partire dagli anni del dopoguerra, ci permette di ripercorrere la storia della città tutta e del suo parroco dell'epoca, Monsignor Adelchi Fantini, che vi ha esercitato il Ministero dal 1948 al 1992, ed è stato promotore e realizzatore di opere non solo in campo religioso e liturgico ma anche sociale, fondamentali per la crescita culturale ed economica della città, dopo le avversità della guerra. Negli anni seguenti al secondo conflitto mondiale, nella Parrocchia, ancora non esisteva una Chiesa centrale, ma solo due Cappelle distanziate, quella del "Carmine" appartenente all'omonima Congrega e la cappella dedicata a "S. Biagio", consistente in un modestissimo locale, nascosto e confuso tra le case, che fungeva da Chiesa parrocchiale, insufficiente ad accogliere gli abitanti dei due rioni contigui che la costituivano : "S. Nicola" e "Rione Amedeo".
Monsignor Fantini si rese conto della necessità di erigere una nuova Chiesa ed iniziò, come sua prima opera, il difficile cammino della costruzione, che comportò non pochi sacrifici. Difatti, per la realizzazione di tale progetto, dopo molto adoperarsi, riuscì a reperire un'area di 5000 mq. dalla famiglia Falco, che in seguito cedette in parte al Comune, affinché realizzasse i due edifici per le scuole elementari di Rione Amedeo. Affrontò un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere fondi presso gli emigrati, affinché insieme a quelli offerti da generosi concittadini permettessero di portare a termine l'opera, che fu realizzata in breve tempo su progetto dell'architetto, di fama nazionale, Gaetano Rapisardi.Alla costruzione della Chiesa, ammirevole per dimensioni e architettura, fece seguito la rinascita della vita parrocchiale, fu riorganizzata l'Azione cattolica, riordinata la Congregazione di M.S.S. del Carmelo, furono apportate innovazioni liturgiche e iniziata la ricerca di testi, soprattutto rari, per arricchire la Biblioteca, oggi, per volontà testamentaria di don Fantini confluita nel patrimonio librario della biblioteca comunale della città di Mondragone.

Operato tutto che rappresenta l'impegno di Monsignor Fantini per la formazione spirituale delle coscienze e per porre in essere, con la collaborazione dei laici, una valida comunità cristiana. Comunità che attualmente ha raggiunto un alto livello di organizzazione e di crescita nella fede, anche grazie all'operato delle guide spirituali che si sono susseguite e in particolar modo all'impegno e al rinnovamento continuo apportato dall'attuale parroco Don Lorenzo Langella.
La Parrocchia attualmente presenta strutture idonee allo svolgimento delle più varie attività pastorali: una canonica moderna e ospitale, un salone ricreativo per conferenze, incontri giovanili e spettacoli organizzati dalla stessa gioventù, campo per varie attività sportive. Strutture tutte necessarie all'azione di apostolato e di educatore svolta da don Lorenzo Langella in una parrocchia che è "Centro diocesano di pastorale giovanile e vocazionale" denominato "Centro Tabor". Attività apostolica improntata ad avvicinare le persone alla cultura cattolica e soprattutto i giovani con le loro contraddizioni e motivazioni imprevedibili, dando loro la possibilità di avere un punto d'incontro per esercitare le più varie attività, dalla musica, ai canti, al cineforum, all'approfondimento teologico-pastorale e ritrovare alcuni di quei valori oscurati dai falsi idoli della realtà odierna.







